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Decreto al termine della Visita Pastorale al Vicariato di Morbegno 30 maggio – 2 giugno 2024

ALLE COMUNITÀ CRISTIANE DEL VICARIATO DI MORBEGNO
AL TERMINE DELLA VISITA PASTORALE
(30 maggio – 2 giugno 2024)

 

– DECRETO –

 

Cari fratelli e sorelle del Vicariato di Morbegno,

solo ora sono in grado di inviarvi questo testo, che rilegge i diversi momenti della Visita pastorale, compiuta dal 30 maggio al 2 giugno 2024, e di suggerirvi alcune indicazioni pastorali per proseguire con fedeltà il cammino di vita cristiana, in comunione con la nostra Chiesa locale.

CRONISTORIA

 

Giovedì 30 maggio, nella Chiesa parrocchiale di Regoledo, con la celebrazione della Liturgia della Parola e con un tempo di Adorazione eucaristica, abbiamo dato ufficialmente inizio alla Visita pastorale.

La giornata di venerdì 31 maggio invece si è aperta con la celebrazione della santa Messa concelebrata con i sacerdoti del Vicariato nella chiesa parrocchiale di Ardenno. Nella celebrazione vi è stato il ricordo per coloro che festeggiavano un particolare anniversario di ordinazione. Al termine, presso l’oratorio, ho tenuto una meditazione alla quale è seguito un momento di dialogo e di confronto.

La giornata è proseguita con la visita alla «Piccola Opera» di Traona, dove ho incontrato, assieme alle religiose presenti, quanti vivono e lavorano in quella realtà particolare che si caratterizza per l’assistenza e l’educazione a favore di minori e famiglie in situazione di disagio sociale.

In serata, nella parrocchia di Civo, l’incontro con i giovani del Vicariato, nel corso del quale ho ascoltato le loro domande, abbiamo pregato insieme, e ho rivolto un invito significativo: quello di fare della loro vita un capolavoro! Inoltre, li ho sollecitati a comprendere che i più piccoli presenti nelle Comunità parrocchiali hanno bisogno di loro, di vedere la loro testimonianza, il loro impegno e la loro creatività perché altri possano avere quello che per primi loro stessi hanno ricevuto negli anni della formazione.

Sabato mattina, 1° giugno, ho incontrato le consacrate del Vicariato presso la Chiesa della Casa di riposo «San Lorenzo» di Ardenno, dove ho celebrato l’Eucarestia, anche con le ospiti, il personale e diversi fedeli della parrocchia.

Nel pomeriggio, presso la Sala «Ipogea» della chiesa di San Giuseppe a Morbegno, ho incontrato le comunità apostoliche del Vicariato. Si è trattato di un appuntamento molto partecipato, vissuto nell’ascolto, nel confronto e nel dialogo schietto e sincero, nel quale sono emerse le tante iniziative e opere segno presenti sul territorio, senza negare le difficoltà e le criticità che questo nostro tempo ci presenta, come società e come Chiesa.

Infine, domenica 2 giugno, festa del «Corpus Domini», ho celebrato con tutti i sacerdoti del Vicariato una solenne Eucaristia, animata dalle corali dell’intero Vicariato, alla presenza di una numerosa rappresentanza delle Confraternite maschili e femminili e moltissimi fedeli. Alla celebrazione hanno partecipato le autorità civili e militari in rappresentanza dei Comuni e della Provincia di Sondrio.

INDICAZIONI DI FONDO PER UN RINNOVAMENTO DELLA VITA DI FEDE

 

Dopo questa lettura cronologica, prima di offrirvi alcune indicazioni pastorali, vorrei sottolineare di nuovo alcuni concetti che già vi proposi durante l’assemblea, perché sono il fondamento della nostra vita personale e comunitaria; sono ciò che il Signore sta compiendo in mezzo al suo popolo!

– In questo tempo, ciò che dobbiamo aver chiaro è che il braccio di Dio non si è rattrappito.

– Lo Spirito Santo è all’opera nella Chiesa, Egli ha aiutato e sempre aiuterà la Chiesa a essere un segno luminoso per il mondo. Lo Spirito Santo sta preparando forme nuove per essere Chiesa e per vivere con speranza e non con pessimismo dentro questo nostro tempo. Lo Spirito Santo non conosce “steccati” e “barriere”: ha una forza che si sprigiona anche fuori della Chiesa.

– Il fine della Chiesa non è mai la Chiesa ma il mondo da servire e da amare.

– C’è tanto bene dentro alle vostre Comunità, frutto dell’opera della grazia di Dio e di tante persone docili a essa che nel dono, spesso silenzioso e umile della propria vita, hanno reso visibile nel vostro territorio il Regno di Dio.

– Facciamo fatica ad accettare di essere diventati una minoranza. Avvertiamo la tentazione di tornare indietro, ripiegandoci su una immagine di Chiesa, ormai consegnata al passato. È una fatica anche intellettuale. Il problema non è primariamente di chi ha abbandonato la fede o l’ha accantonata non comprendendone la bellezza, ma di chi, pur continuando a dichiararsi cattolico praticante, ha smesso di tendere alla santità, vissuta nelle forme oggi richieste.

– L’Eucaristia ci affida una missione: quella di fare un’offerta della nostra vita, donata, “spezzata” per i fratelli a imitazione di quella di Cristo, “spezzata” per noi. L’Eucaristia chiede di diventare testimonianza di amore per i nostri fratelli che incontriamo, una volta usciti dalle nostre chiese. Senza questa “risposta” personale come potremo essere testimoni gioiosi del dono ricevuto? Solo così la nostra vita diventerà attrattiva; solo così la nostra vita plasmata dalla Eucaristia sarà annuncio capace di toccare e infiammare altri cuori. Oggi, la “gente” vuol vedere e incontrare Gesù, aiutata dalla nostra vita; per questo sarà la nostra santità, prima che la nostra dottrina o dotte argomentazioni, ad aiutare molti fratelli a sentirsi amati da Gesù e a camminare verso di Lui.

– Siamo tutti coinvolti e convocati per l’annuncio del Vangelo. Tutti, in virtù del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia che abbiamo ricevuto, siamo costituiti testimoni e annunciatori di Misericordia.

– Non smettete mai, di guardare il mondo con gli stessi occhi di Dio, che sono occhi di misericordia; non stancatevi mai di stringere le mani del vostro prossimo con le stesse mani di Dio, che sono sempre ricche di misericordia.

Cari fratelli e sorelle, amati dal Signore, le parole che ho voluto riconsegnarvi, accoglietele quale parte integrante e fondativa alle indicazioni che ora vi condivido.

INDICAZIONI PASTORALI

  1. Vi invito ad avere molta cura della vita liturgica, ponendo massima attenzione alla celebrazione della santa Messa domenicale e al culto eucaristico, recuperando la centralità del Giorno del Signore. Inoltre, siate solleciti nel raggiungere con fraterna vicinanza, anche grazie al servizio dei ministri straordinari della Comunione, coloro che a causa delle condizioni di salute non possono partecipare alle celebrazioni. Il Sacramento della Santissima Eucaristia sia sorgente di cammini di comunione, di fraternità, di testimonianza e di concreta vicinanza, compassione e tenerezza verso tutti, a partire dal fratello più povero.
  1. Inoltre, con uno sguardo all’intero Vicariato e alla diminuzione del numero dei presbiteri chiedo ai sacerdoti e ai componenti del Consiglio pastorale di Vicariato che si valuti attentamente il numero delle Messe festive, evitando una eccessiva sovrapposizione di orari e la frammentazione in assemblee con pochi partecipanti, che difficilmente potranno celebrare il Giorno del Signore, manifestando quella ministerialità che dovrebbe caratterizzare ogni celebrazione: accoglienza, lettori, cantori, servizio all’altare, ecc.

Per questo, si intraprenda con urgenza, avvalendovi dell’aiuto dell’Ufficio diocesano per la Liturgia, un tempo di studio e riflessione, al fine di valutare opportunità, tempi, modalità per una cura della preghiera con assemblee in assenza o in attesa di presbitero, in modo strutturato (cfr. Liber Sinodalis, Sez. I, cap. 7 n. 1.5).

 

  1. Si curi e si promuova la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione (cfr. Liber Sinodalis, Sez. I, cap. 7 n. 2.1-2), in particolare indicando all’ingresso delle Chiese i giorni e gli orari in cui è presente il confessore. Sicuramente a tal proposito, nel vostro Vicariato, un ruolo importante è svolto dalla Collegiata di Morbegno. Vi invito a rendere questo luogo punto di riferimento per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, anche attraverso la disponibilità per le confessioni da parte dei sacerdoti dell’intero Vicariato, in ogni giorno della settimana.
  1. Per quanto riguarda il Battesimo dei bambini, in ogni comunità parrocchiale/pastorale, si accompagnino le coppie che chiedono il Battesimo dei figli, avvalendosi anche di catechisti “battesimali” che si affianchino al parroco.

Per la celebrazione del Battesimo si proponga sempre la domenica e, almeno alcune volte all’anno, durante la Messa della comunità. Inoltre, la comunità continui ad accompagnare le famiglie dei bambini da 0 a 6 anni, anche attraverso la creazione di appositi percorsi (cfr. Liber Sinodalis, Sez. II, cap. 7, n. 6, 1-2) che, a motivo del numero sempre più ridotto di nascite, potrebbero essere pensati a dimensione vicariale.

Rimando alla lettura, all’accoglienza e all’attuazione del documento «Il progetto di iniziazione dei bambini e dei ragazzi» predisposto dal nostro Ufficio Catechistico diocesano (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 7, Sez. II, n. 7). Con questo progetto, si è voluto riorganizzare il percorso dell’iniziazione cristiana. Auspico che anche nelle parrocchie del vostro Vicariato si proceda in modo concorde e convinto nell’attuare quanto normato. Vi propongo, per raggiungere tale fine, la costituzione di una équipe che coordini, formi e diventi punto di riferimento per ogni figura coinvolta nel progetto di iniziazione cristiana dei bambini in età scolare. Là dove una comunità non fosse in grado di esprimere delle figure di accompagnatori dell’iniziazione cristiana, la presenza di una équipe vicariale potrebbe essere di grande aiuto per indicare possibili collaborazioni, ecc.

  1. Si curi con attenzione la catechesi degli adulti, unendo forze e risorse a livello vicariale. È urgente che i laici trovino, attraverso proposte serie, un aiuto per la loro formazione e per il loro inserimento nella società, anche sui temi della dottrina sociale della Chiesa. La significativa presenza dell’Azione Cattolica nel vostro Vicariato – in collaborazione con coloro che sono incaricati in Diocesi per la formazione dei laici e dei presbiteri – può essere una valida risorsa per la proposta di questi cammini formativi.
  1. Si incentivino in modo coordinato nel Vicariato e nelle comunità, nelle associazioni laicali e negli istituti di vita consacrata, iniziative di formazione cristiana e di approfondimento culturale, avvalendosi del supporto e dell’aiuto degli Uffici pastorali diocesani (es. Caritas, Liturgia, Catechesi, Famiglia…) e dei docenti del Seminario diocesano. Si propongano nel vostro Vicariato scuole di preghiera e di spiritualità e cammini di formazione pastorale.
  1. Raccomando a tutti la centralità della Parola di Dio, cuore di ogni attività ecclesiale, attraverso i centri di ascolto della Parola in famiglia e incontri biblici. Suggerisco che ogni vostro incontro sia sempre introdotto dall’ascolto di un brano della Parola di Dio e dal suo commento. Il discernimento, fortemente suggerito dal recente Sinodo dei Vescovi, scaturisce da un ascolto attento della Parola di Dio. Vi invito ad avvalervi della disponibilità dell’équipe diocesana sinodale, che si è impegnata a illustrare e a introdurre alla pratica del metodo della «Conversazione nello Spirito», partecipando sabato 1° giugno all’assemblea con tutti i collaboratori pastorali presenti nelle vostre comunità.
  1. Chiedo che il vostro Vicariato, in sintonia con le specifiche disposizioni del Magistero e guidato dagli Uffici diocesani competenti, attui un discernimento per giungere all’individuazione di possibili candidati ai quali chiedere di iniziare il cammino formativo che potrà portarli a ricevere uno dei ministeri istituiti: Lettorato, Accolitato e Catechista, secondo le indicazioni del Documento «Lettori, accoliti e catechisti istituiti. Orientamenti per le Diocesi lombarde»(CEL 2023). Inoltre, a individuare altre ministerialità di cui le comunità avvertono l’urgenza. Tra queste, il ministero dell’accoglienza, della consolazione e della compassione, come pure quello educativo in tutte le sue forme (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 8, Sez. III, n. 21-22).

Sono convinto che un punto di partenza per rendere presente queste ministerialità possiate trovarlo nel curare la formazione spirituale delle molte persone che si riconoscono in una delle Confraternite presenti nel vostro Vicariato. Il loro scopo è, accanto a quello di una presenza che aiuta a crescere nell’amore, favorire l’adorazione alla SS.ma Eucaristia e alla S.ma Trinità Misericordia, nonché nel culto e nella devozione alla Beata Vergine Maria e ai Santi. I singoli membri delle confraternite si impegnino in una fattiva vicinanza alle persone colpite da un lutto o da una malattia, mediante opere di pietà e di carità. Per questo chiedo ai parroci delle comunità parrocchiali/pastorali dove è presente una Confraternita che aiutino quanti vi fanno parte a qualificarsi su queste finalità non secondarie o trascurabili del loro essere costituiti con-fratelli, ovvero nell’essere fratelli con tutti, soprattutto con chi è nel bisogno, materiale o spirituale.

Auspico che sia sempre assicurata la vicinanza della comunità alle famiglie che vivono la perdita di una persona cara, come anche il sostegno nel tempo successivo alla celebrazione delle esequie. Si curino, inoltre, le situazioni di fragilità familiare, in particolare per le persone separate, divorziate e in nuova unione, anche collaborando con il servizio di accompagnamento appositamente istituito in Diocesi (cfr. O. CANTONI, Nota Pastorale per l’attuazione del cap. VIII di Amoris Laetitia).

  1. Per quanto riguarda il tema della sinodalità, si promuova il Vicariato come porzione territoriale idonea a favorire la collaborazione pastorale, la fraternità presbiterale e la comunione fra parrocchie, comunità pastorali, istituti di vita consacrata, associazioni e movimenti laicali.
  1. Il vicariato avverta la responsabilità di una efficace e incisiva progettazione pastorale, in comunione con il Vescovo, secondo le indicazioni diocesane, valorizzando la presenza del Consiglio pastorale vicariale, assicurandosi che in esso tutte le espressioni della vita parrocchiale e della vita associativa siano rappresentate.
  1. Il vostro Vicariato recentemente ha visto, dopo un attento discernimento, la ridefinizione del suo territorio. Si tratta di un passaggio molto delicato per la vita e il cammino pastorale di ogni singola comunità che desidero venga sostenuto da molta fraternità e iniziative volte a far incontrare le singole comunità e i presbiteri. Per questo chiedo che si investano molte energie nel tessere la nuova realtà del vostro Vicariato, dedicando molto tempo alla cura delle relazioni. Siate tutti fedeli all’incontro del Consiglio pastorale di Vicariato e all’incontro per i presbiteri, seguendo quanto indicato nel calendario diocesano.
  1. Per quanto concerne il tema della missionarietà (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 4) si favorisca la preghiera, la vicinanza, la conoscenza e l’aiuto concreto ai nostri missionari, favorendo la partecipazione ai percorsi formativi alla missio ad gentespromossi dal Centro missionario diocesano. Inoltre, chiedo che si attui un coordinamento tra Gruppi missionari esistenti e comunità parrocchiali del Vicariato al fine di concordare e pianificare le singole iniziative, volte all’animazione missionaria.

Lodiamo insieme il Signore per il fatto che le vostre comunità, soprattutto in passato, sono state capaci di essere un grembo fecondo generando molti dei loro figli e figlie per la missio ad gentes. Ogni missionario ci ricorda che la missione è generata dal vivere in pienezza in ogni luogo – vicino o lontano – il dono della fede. Sempre ogni missionario ci ricorda che non dobbiamo spaventarci per essere diventati una minoranza; ci deve preoccupare se il nostro modo di vivere in un mondo. Consiglio la lettura del libro «Cristiani in un mondo che non lo è più» (Edito dalla Libreria Editrice Vaticana, 2023), scritto dal cardinale Jozef De Kesel, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles.

  1. In ogni parrocchia o comunità pastorale si presti una attenzione e sollecitudine particolare verso la testimonianza della carità che ogni battezzato è chiamato a esprimere (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 8, Sez. 5). Di grande supporto per questa fattiva testimonianza, potranno essere i gruppi Caritas o della San Vincenzo già presenti e l’aiuto che potrà offrire l’Ufficio della Caritas diocesana.

Si dia continuità al Fondo diocesano di solidarietà “Famiglia e Lavoro” e ai Centri di ascolto di Morbegno e di Regoledo.
Vorrei inoltre proporvi, forti dell’esperienza che da sempre ha caratterizzato il vostro territorio, la realizzazione di alcuni segni visibili di Misericordia, ad esempio, nell’ampliare il numero dei volontari che collaborano con il Centro di ascolto della Caritas, così come il sostegno al “Centro Rita Tonoli” di Traona e alla “Casa di Lidia” di Morbegno.

Altre possibili “opere segno” che possono trovare forma e sostegno anche nel vostro Vicariato li potete trovare nelle «Indicazioni pastorali per un Anno di Grazia», che ho consegnato alla Diocesi.

  1. Si continui a proporre la preparazione alla celebrazione del sacramento del Matrimonio, secondo gli itinerari e le scelte proposte dell’Ufficio diocesano per la pastorale della Famiglia (cfr. sussidio «Che cosa cercate?»).
  1. Si promuovano per i ragazzi i percorsi di educazione alla vita affettiva, all’amore e alla sua crescita graduale, e alla sessualità.
  1. Ritengo fondamentale mettersi in ascolto dei giovani e dei loro sogni, riconoscendo e favorendo la loro presenza, quali soggetti attivi di testimonianza cristiana, anche attraverso la nascita di una scuola di preghiera permanente dedita alle giovani generazioni.

Mi hanno colpito le parole di uno di voi che nell’assemblea ha definito i giovani come le persone più povere nella nostra società. E come ogni povero, la comunità cristiana non può non porti al centro della propria sollecitudine e azione pastorale.

A tal proposito credo sia particolarmente significativo far conoscere ai giovani e ai ragazzi del vostro Vicariato la luminosa figura di don Roberto Malgesini, originario di Regoledo di Cosio, quale testimone e martire della carità e promuovere con loro alcune iniziative di vicinanza ai poveri, da lui stesso scelte e promosse.

  1. Come ho proposto ad altri Vicariati che vedono in alcuni dei loro centri, la presenza di numerosi giovani, si dia avvio anche nel vostro Vicariato, vista la presenza di un importante polo scolastico a Morbegno, a una riflessione circa la possibilità di offrire qualche proposta di formazione e accoglienza per giovani. Frutto di questa riflessione potrà essere la messa a disposizione di persone e di luoghi, individuati nel Vicariato tra le strutture esistenti: una sala dove insieme potrebbero studiare, qualche possibilità volta all’accoglienza abitativa, ecc.
  1. Auspico che con coraggio, a livello vicariale o intervicariale, si avvii l’esperienza del «Sicomoro» e di «Betania» oltre che a incentivare le analoghe iniziative di vita fraterna, settimane di condivisione, di discernimento vocazionale e accompagnamento, sia maschili che femminili (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 8, Sez. IV).
  1. Vi incoraggio a proseguire e sostenere la realtà dell’oratorio, senza escludere la possibilità di poter affidare la gestione di un oratorio a dei giovani, che sotto la supervisione del parroco, possano mettersi in gioco e prendersi nuove responsabilità. Le esperienze attualmente in atto in diocesi esprimono la bontà di questa scelta che potrebbe essere profetica in un futuro non così lontano, per la vita dei nostri oratori.
  1. In merito alla vita delle parrocchie chiedo che in ogni parrocchia/comunità pastorale si istituisca là dove ancora non esiste o si proceda al rinnovo del Consiglio pastorale (ogni Consiglio è scaduto in data 31.12.2024) e del Consiglio per gli affari economici (la scadenza è indicata al 31.12.2025), attraverso il coinvolgimento di persone con recente formazione professionale (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 8, Sez. VI, n. 31.6 – 31.8).
  1. Il Consiglio per gli affari economici provveda annualmente a redigere e a inviare i bilanci agli Uffici di Curia competenti. Inoltre, ricordo che, recependo un’istanza più volte manifestatami, ho inserito nel Libro Sinodale anche la possibilità che una o più parrocchie si avvalgano di un collaboratore amministrativo (cfr. Liber Sinodalis, Cap. 8, Sez. VI, n. 31.9). Altri temi, quali la gestione dei molti immobili, chiede ulteriori incontri di approfondimento, oltre a quello che già avete avuto con i competenti Uffici amministrativi.

I diversi e numerosi inviti che vi ho rivolto, vorrei venissero accolti quale strumento di accompagnamento e di vicinanza, finalizzato alla diffusione del Vangelo, nel desiderio che sempre più persone possano fare esperienza dell’Amore tenero e infinito di Dio. È venuto il tempo per vivere il dono della fede, se le circostanze lo richiedono, anche controcorrente.

Sentitevi sostenuti e incoraggiati dal vostro Vescovo e anche dai vari uffici diocesani preposti ad affiancare il cammino pastorale della nostra Chiesa di Como.

Lo Spirito Santo vi doni di fare una vera esperienza dell’amore di Dio nelle vostre Comunità, e della fraternità che scaturisce dove «due o tre sono riuniti nel suo nome» (Mt 18,20).

Confidando nella Santissima Trinità Misericordia, chiediamo di essere degni di tale annuncio e di tale missione. Dio conta su di noi!

 

Card. Cantoni
Vescovo di Como

Como, 10 marzo 2025


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