Domenica 30 dicembre si è tenuto il Presepe Vivente.
Leggi la traccia che ha guidato la sacra rappresentazione e la preghiera nel Presepe Vivente
Dal Magnificat al presepe vivente
Nella serata di domenica 30 dicembre, la comunità di Ardenno ha vissuto la sacra rappresentazione del presepio vivente, organizzata grazie all’impegno degli adolescenti e dei giovani. Monsignor Marco Zubiani, nell’introduzione, ha ricordato ai numerosi fedeli che il presepe vivente ci affascina e ci aiuta a ripensare a quello che è avvenuto duemila anni fa, ma «il presepe vivente è l’incontro vivo con il Signore e non è solo un ricordo. È per noi la messa, l’ascolto della Parola di Dio, l’accostarci ai sacramenti. Quello è il vero presepe vivente, questo Dio che viene per vivere nei nostri cuori». La voce narrante, ripercorrendo le sette antifone al Magnificat cantate durante la novena del Natale, ha spiegato che, «capovolgendo l’ordine delle parole e prendendo la lettera iniziale di ognuna, emerge l’acronimo “Ero Cras”, “Ci sarò domani”, una promessa di luce per ogni generazione». Accompagnate dal coro dei giovani e dalle diverse letture, si sono così dispiegate le varie scene, ovvero l’annunciazione dell’angelo a Maria, il sogno di Giuseppe, la visitazione di Maria alla cugina Elisabetta con il canto del magnificat, la nascita di Giovanni battista, la proclamazione del censimento e la visita dei Magi a Erode con l’arrivo della stella cometa. I magi si sono quindi incamminati con tutti i fedeli verso l’oratorio, seguendo la luce della stella, con la compagnia delle note della banda. Dopo la proclamazione della Kalenda, all’esterno dell’oratorio, si è composta la scena della natività, interpretata da una giovane famiglia, per manifestare che «il desiderio di incontrare il Dio salvatore si fa contemplazione della sua vicinanza». Al termine, dopo la benedizione, si è vissuto un momento di gioia e di condivisione insieme con la riproposizione degli antichi mestieri e lo scambio degli auguri.
Davide Bonadeo
Articolo da «Il settimanale della Diocesi di Como», numero di gennaio 2019.